28 Marzo 2013: 44!

E' la sera che precede il mio compleanno e con la benevolenza del cielo mi permetto di anticipare il giorno di domani per ripetere l'augurio fatto l'anno scorso.

While my guitar gently weeps
Live in Japan 

I look at you all see the love there that's sleeping 
While my guitar gently weeps 
I look at the floor and I see it needs sweeping 
Still my guitar gently weeps 

I don't know why nobody told you 
How to unfold your love 
I don't know how someone controlled you 
They bought and sold you 

I look at the world and I notice it's turning 
While my guitar gently weeps 
With every mistake we must surely be learning 
Still my guitar gently weeps 

Well… 

I don't know how you were diverted 
You were perverted too 
I don't know how you were inverted 
No one alerted you 

I look at you all see the love there that's sleeping 
While my guitar gently weeps 
Look at you all 
Still my guitar gently weeps 

Oh, oh 
Oh, oh, oh, oh, oh, oh, oh 
Oh, oh, oh, oh 

Yeah, yeah, yeah, yeah, yeah 
Yeah, yeah, yeah, yeah, oh, ooh


V .119

Fra due giorni si piantano gli alberi da frutta, ma piovera' e quindi si pianteranno il giorno dopo, ma piovera' anche quel giorno e quindi si pianteranno il giorno dopo e cosi' via: Keep off the grass / non camminare sul prato... il terreno, quando e' bagnato, non deve essere calpestato. I pori attraverso i quali aria e acqua passano si chiuderebbero e le parti di terra comprimendosi diverrebbero una massa compatta inospitale alle radici.

   Gli alberi preparati dal vivaista, potati nei rami e nelle radici cosi' che si sveglino dal loro stadio dormiente in condizioni ottimali per l'entrata della primavera nelle loro vene, dovranno attendere un giorno o due, che la pioggia finisca ed il terreno abbia fatto scendere l'acqua sotto ed ancora piu' sotto.

   Gli alberi vengono allora inginocchiati, inclinati in un fossato scavato a V nel terreno cosi' che le radici trovino dimora e la pianta possa attendere anche alcuni mesi prima di essere piantata!

   Mi e' sempre piaciuta questa capacita' dell'uomo di adattare i tempi della Natura ai propri tempi, propri desideri, ostacoli e sorprese... d'altronde e' Natura anche il desiderio dell'uomo... questo a volte e' difficile comprenderlo e cosi' ci si imbarazza alle cose piu' belle. Costretti poi da questo imbarazzo a non fare esperienza di tali cose belle con l'incanto ovvio di cui la Natura ci fa regalo, ci si allontana dalla possibilita' di fare esperienza degli stadi piu' maturi di quelle cose belle, gli stadi che sfiorano la sfera spirituale. E cosi' si passa la vita a non volare! Incredibile, no?! Incredibile, si!

che belle le giapponesi... .118

Le campane dall'acqua bianche e oro ed i mosaici come l'albero nel ruscello o nel pozzo sono gli infiniti possibili di cui scrive il compositore Nono a Venezia alcuni decenni fa. Una citta' dove le fibre arabe che avevano lavorato il marmo con l'acqua si facevano qui piu' raccolte, trattenute, un poco, nei disegni del giardino di Scarpa.

   Una signora giapponese ascoltava ieri il mio racconto del pavimento di marmo di Granada e con il suo viso faceva "Ahhh... Ahhh..." un po' aspirato, come fanno loro e trovava che il Giappone potesse scorrere nelle acque arabe.

   In fondo me lo sono un po' inventato... mi piace vedere l'architetto Carlo Scarpa sdraiarsi e passare il dito sui due millimetri del rilievo a spirale che guida l'acqua in quel patio dell'Alhambra.

   Credo sia scritto da qualche parte, ma non ho voglia di leggere di Scarpa, ora preferisco passare il dito sui due millimetri del piano inclinato che guida l'acqua biancopanna nella fontana del giardino alla Fondazione Querini-Stampalia.


('-')_ .117

Quando in un sasso del giardino si vede una montagna, vuol dire che si ha un'eta di 5 anni oppure che la propria vista sta facendosi piu' sottile e l'immaginazione piu' ampia da oltrepassare la soglia da cui comincia il giardino giapponese dove tutto il paesaggio del Giappone comincia fatto dello sguardo che scivola su un sasso.

   Sono i ricordi di viaggi fatti sempre al di qua del contorno di un'isola, sono i paesaggi presi in prestito nella propria dimora, e' il bisogno di mantenere lo spazio dentro di se' il piu' ampio possibile, spazio che si espanda e riecheggi simile gia' a cio' che e' infinito, grande quanto ogni cosa davanti, ogni sasso e albero e fiume e uccello davanti... le cui dimensioni si dissolvono perche' ogni cosa che esiste e' l'espressione della vita infinita e, come tale, senza dimensione.

   E' la consonanza: la mente vede un sasso ed e' gia' sospinta sui boschi a seguire le montagne, come capita a noi davanti ad un disegno della pagina di un pittore giapponese dove piccolissimo c'e' un sasso... la pagina e' grande alcuni centimetri quadrati ed allora il sasso e' una montagna... ed anche il giardino della casa del pittore e' grande alcuni metri quadrati, non certo grande come un'isola... eppure anch'esso e' un'isola, l'isola del pittore.

   Questo costante salto di scala dove il piccolo comincia non diverso dalla sua corrispondenza infinitamente piu' grande, e' molto simile all'astrazione che le parole portano con se'. La parola "acqua" e' un fiume ed e' il mare e, se poco poco non ci spostiamo, ci sta gia' bagnando dal cielo o ci sporca le scarpe in una pozzanghera. Cosi' la parola "verde" fa cominciare tutti i boschi della Terra, cosi' come la parola "ruvido" e' gia' diventata una roccia pronta a sommarsi ad ogni altra roccia toccata, pronta cioe' a diventare identica alla parola "montagna".

   Il paesaggio e' uno strumento per mantenere vivo lo sguardo, e' un sasso lanciato davanti a me perche' io lo segua e mi perda a scoprire che cosa c'e' tra me e quel sasso lanciato.

   Una regola di molti secoli del fare i giardini in Giappone pone le rocce in combinazioni di tre... lo sguardo non si ferma se in mezzo a due rocce c'e' un'altra roccia perche' essa lo distrae dal fermarsi sulla facile consolatoria pausa della ripetizione, lo moltiplica, lo fa ricominciare sempre, lo fa durare e stare attento al suono degli uccelli, dell'acqua che esiste tra una roccia e l'altra.

   La malinconia del Giappone, ahime', e' sempre sveglia, ma in giardino tutto e' possibile, puoi assecondarla oppure sorridere di essa. E' cosi' che il muschio attutisce il passo, perche' non si faccia troppo forte il bisogno di riconoscere che la rapidita' dei cambiamenti fa male ed il Giappone sa cosa vuole dire. "Viva Japan!"-"Viva Japan!" dice la mia cara amica giapponese.

"Viva Japan!"... "Viva Japan!"   ('-')_

Jap... .116



















il giardino ben temperato e le polpette del 25 Marzo .115

Il comitato del grattacielo (vedi scritto .104) ha deciso che e' molto meglio preparare torte e polpette per una giornata di festa intorno a 20 nuovi alberelli da frutta che non farlo. I piu' agguerriti si sono sciolti perche' le cose belle sciolgono. Ne abbiamo davvero bisogno tutti e gli alberi da frutta sono forse la via piu' ancestralmente connessa al nostro cuore che ci sia. Tutti gioiscono a percorrerla quando l'opportunita' fa capolino.

   Fatto sta che la signora Edda era la piu' agguerrita contro l'idea degli alberi da frutta, con motivazioni serie dato il contesto in cui il giardino si pone... le polpette saranno le sue, perche' si tratta di una scommessa, si tratta di vedere se la bellezza introdotta degli alberi da frutta portera' il rispetto dei passanti diurni e notturni.

ohayo / buongiorno .114

E questo mese, il mese di Marzo, il mese del mio compleanno, mi si chiede di trasformare un giardino abbandonato in un giardino giapponese... occorre allora cominciare dalla musica.

"garden me" / A writing about a wished frontier for the natural gardening

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Ecological Planting Design

Ecological Planting Design

Drifts / Fillers (Matrix) / Natural Dispersion / Intermingling with accents/ Successional Planting / Self seeding
What do these words mean? Some principles of ecological planting design. (from the book: "A New Naturalism" by C. Heatherington, J. Sargeant, Packard Publishing, Chichester)
Selection of the right plants for the specific site.
Real structural plants marked down into the Planting Plan. The other plants put randomly into the matrix: No. of plants per msq of the grid, randomly intermingling (even tall plants). Succession through the year.
Complete perennial weed control.
High planting density. Close planting allows the plants to quickly form a covering to shade out weeds.
Use perennials and grasses creating planting specifications that can be placed almost randomly.
Matrix: layers (successional planting for seasonal interest) of vegetation that make up un intermingling (random-scattering) planting scheme: below the surface, the mat forming plants happy in semi-shade, and the layer of sun-loving perennials.
Plants are placed completely randomly: planting individual plants, groups of two, or grouping plants to give the impression of their having dispersed naturally. Even more with the use of individual emergent plants (singletons) that do not self-seed, dispersed through the planting.
An intricate matrix of small plants underscores simple combinations of larger perennials placed randomly in twos or threes giving the illusion of having seeded from a larger group.
The dispersion effect is maintained and enhanced by the natural rhythm of the grasses that give consistency to the design. They flow round the garden while the taller perennials form visual anchors.
Allow self-seeding (dynamism) using a competitive static plant to prevent self-seeders from taking over: Aruncus to control self-seeding Angelica.
Sustainable plant communities based on selection (plants chosen for their suitability to the soil conditions and matched for their competitiveness) and proportions (balance ephemeral plants with static forms and combinations such as clumpforming perennials that do not need dividing: 20% ephemeral, self-seeding plants, 80% static plants) of the different species, dependent on their flowering season (a smaller numbers of early-flowering perennials, from woodland edges, which will emerge to give a carpet of green in the spring and will be happy in semi-shade later in the year, followed by a larger proportion of the taller-growing perennials which keep their form and seed-heads into the autumn and the winter).
Year-round interest and a naturalistic intermingling of plant forms.
Ecological compatibility in terms of plants suitability to the site and plants competitive ability to mach each other.
Working with seed mixes and randomly planted mixtures.
Perennials laid out in clumps and Stipa tenuissima dotted in the gaps. Over the time the grass forms drifts around the more static perennials and shrublike planting while the verbascum and kniphofia disperse naturally throughout the steppe.
Accents: Select strong, long lasting vertical forms with a good winter seed-heads. Select plants that will not self-seed, unless a natural dispersion model is required.
Planes: if designing a monoculture or with a limited palette, more competitive plants may be selected to prevent seeding of other plants into the group.
Drifts: to create drifts of naturalistic planting that are static in their shape over time use not-naturalizing, not self-seeding, not running plants.
Create naturalistic blocks for the seeding plants to drift around. For the static forms select plants that do not allow the ephemerals to seed into them.
Blocks: use not-naturalizing species, in high densities, in large groups.
Select compatible plants of similar competitiveness to allow for high-density planting (to enable planting at high density in small gardens).
Achieve rhythm by repeating colours and forms over a large-scale planting.