come nasce un progetto .176

Oggi mi pare sia nato il progetto per il giardino del vivaio:
   a) una matita con la coda azzurra trovata sotto la panca in un prato nella campagna entro le mura di Ferrara (il progetto e' nato comunque dalla matita che mi ero portato insieme al Pasticcio di maccheroni dolce per un pranzo domenicale e primaverile);
   b) i prati incolti il cui pattern sembra facile, ma non e' (avevo studiato per bene i libri di Piet Oudolf, che altro non sono che una osservazione dei prati selvatici... sembra facile, ma non e');
   c) il sole e l'ombra insieme;
   d) un momento di chiarezza maggiore che si concentra in pochi centimetri quadrati in cui tutto sembra acconciamente accadere: le piante trovare la giusta disposizione e l'insieme tenere e funzionare come un vero prato di alcune migliaia di metri quadrati... Una vera soddisfazione.

Un pasticcio di disegno quasi illeggibile e' dunque il progetto. Poi si trasformano le foto con un programma di correzione e le si mettono insieme con Photoshop. Tutto questo in uno splendido pomeriggio di fine Marzo, con un caro amico con cui andare a mangiare fuori fra poco.

Oh mon empire d'homme!

Tony Benn / look left .174















Ho scoperto oggi che due settimane fa e' morto Tony Benn. Era in Trafalgar Square a Londra, il 24 Febbraio 2007 ad una manifestazione pacifista: "Stai attento alla strada..." mi disse quando gli chiesi se potevo fotografarlo. Rinuncio' ad entrare alla Camera dei Pari (House of Lords) per stare alla Camera dei Comuni (House of Commons) innescando le condizioni per la nascita di una legge che avrebbe di li' a poco, era il 1963, permesso ai detentori del titolo ereditario di Lord di poter rifiutare l'entrata alla Camera dei Pari che automaticamente li escludeva dalla Camera dei Comuni. Si ripresento' alle elezioni e fu rieletto e, grazie a quella legge, pote' restare alla Camera dei Comuni. Cosi', un minuto di incontro, dal basamento del leone di bronzo alle sue spalle, al marciapiede oltre la strada. Ecco perche' mi disse di stare attento alla strada...


P.S.
... Do I miss photography? No. (liar)

cosi' come .173


... Essere come le pecchie e volare da un fiore all'altro... cosi' come la lingua Volgare che prende il meglio di ogni parlata... cosi' come le cose migliori... cosi' come il Bombus terrestris, il bumblebee Inglese che non appena si posa a terra sfinito dal proprio peso (!) rischia grosso se non gli si mette accanto un cucchiaio di acqua e zucchero.

   Questo e' uno dei peschi del giardino di frutta al quartiere Barco di Ferrara piantato da me l'anno scorso. Un progetto che ha funzionato dal momento che accanto ad esso qualcuno ha piantato un fico... un po' troppo vicino. Ma cosa e' meglio: insegnare la distanza di rispetto tra gli alberi ad una persona che per pura gioia ha piantato un albero imitando il corso degli eventi e ripiantargliela un po' piu' in la' o lasciare che come la lingua e le pecchie le cose seguano la via dell'uso migliore, quello dello scambio tra le persone in un passaggio di incanto che appena dopo il primo anno di vita ha dato senso all'intero progetto del Barco e che vede in questo fico piantato spontaneamente il fiorire di tutti gli altri alberi? Ahime' il fico coprira' il pesco, gli fara' ombra... l'ombra piu' fresca di tutto il giardino.

primo giorno di primavera .171


















Il primo giorno di primavera mi e' stato chiesto un giardino da realizzare in un vivaio veneto. Queste le piante che non potranno non esserci:

GRAMINACEE


Anemanthele lessoniana
5 (numero per mq)
Deschampsia cespitosa
'Goldtau'
5

Molinia caerulea subsp. arundinacea 'Transparent'
5-7

Stipa gigantea
1

ERBACEE PERENNI


Anemone x hybrida 'Honorine Jobert'
7
Anemone x hybrida 'Pamina'
7
Echinacea purpurea
9
Echinops sphaerocephalus
7-9
Eryngium yuccifolium
9
Eupatorium purpureum subsp. maculatum 'Atropurpureum'
5-7
Helenium rubinswerg
9
Monarda 'Scorpion'
9
Persicaria amplexicaulis
3-5
Phlomis tuberosa
9
Sanguisorba officinalis
3-5
Sanguisorba 'Thunderstorm'
3-5
Sedum spectabile
9
Selinum wallichianum
9
Verbena bonariensis
5
Veronicastrum virginicum 'Album'
5-7
Veronicastrum virginicum 'Roseum'
5-7

ippocastano .170

Avevate mai visto un Aesculus hippocastanum di tre anni?! Lo svolgersi delle foglie in Inglese fa unfurling che quasi si sente il rumore. E' il momento di tangenza tra i due mondi, quello vegetale e quello animale, in cui la peluria e la forma palmata delle foglie si somigliano. Non e' il punto di tangenza perche' i due mondi sono altro tra loro, ma il momento si e questo e' davvero primaverile!

dicotiledoni .169

Le due foglie della piantina appena germogliata di sinistra sono i due cotiledoni vale a dire le prime foglie che si trovano gia' formate nell'embrione dentro il seme. Il seme e' ancora visibile portato fuori terra attaccato ad una foglia.

   Sapere distinguerla tra le 36 specie di graminacee, annuali e perenni del mix di fiori selvatici e' tutta un'altra storia...

immagina .168

Imagine di Lennon; il disco in vinile era capitato in casa tanti anni fa portato da un amico e mai restituito... Nel retro della custodia c'e' una frase di Yoko Hono: immagina le nuvole che gocciolano. fai un buco nel tuo giardino e metticele... una nuvola di batuffolo di cotone alle scuole Medie poteva far crescere una piantina di fagiolo e se questo era magico saliva fino alle nuvole, ma questo solo alle Elementari.

Roger Deakin .167

Giovedi andro' ad un concerto. Mi ricordo la scoperta della musica contemporanea il secondo anno di universita'... I cinque movimenti per orchestra d'archi op. 5 di Webern erano inascoltabili... inascoltabili un po' meno... un po' piu' ascoltabili... ascoltabili perche' gia' divenuti qualcosa d'altro.

   Il maestro di Webern, Schönberg, disse all'allievo di guardare le nuvole. Questo e' tutto cio' che ricordo di quello che ho letto di lui e ricordo anche l'impegno a seguire questi paesaggi strani che prendevano comunque forma davanti o, piuttosto, dentro. Con il tempo questi paesaggi diventavano piu' familiari e si facevano piu' somiglianti gli uni agli altri ed anche piu' simili a cio' che avevo davanti, anzi avevamo, visto che non ero solo in queste peregrinazioni.

   Leggevo questo pomeriggio Roger Deakin in Notes from walnut tree farm: "La musica e' come le possibilita' decorative, sinfoniche di un bosco: infinite combinazioni di note o ramoscelli, foglie e vento, forme di rami contro il cielo.". Le note gia' diventano i ramoscelli, a lui piu' familiari, degli alberi del Suffolk. E' questa equivalenza di forme ed emergenze sonore, incomprensibili e comprensibili soltanto se frequentate e comprese immergendosi nella lingua cui esse appartengono. Roger Deakin si immergeva nei canali del suo paesaggio e vedeva dal basso gli alberi lungo le rive.

   Occorre camminare nel bosco per imparare a seguire le variazioni da albero ad albero, da ramo a ramo dove in alto non c'e' piu' soluzione di melodia e i ramoscelli piu' fini continuano tra loro perdendo la specifica appartenenza alle specie arboree. Occorre ascoltare una nota che diventa un'altra per accorgersi che le nuvole perdono la forma per affidarsi ad un'altra forma. Non e' difficile, si tratta di permettere ad un universo formale, qualunque esso sia, di venire a galla in forme d'affezione. Queste forme poi organizzeranno la grammatica e la sintassi di un linguaggio non piu' estraneo, finalmente proprio. Natura, musica, pittura...

   Lentamente la musica contemporanea perdeva la melodia conosciuta per farsi piu' simile al rumore che fanno gli alberi, gia' piu' simile al passaggio della luce dal chiaro della campagna allo scuro dei primi cespugli e poi il fitto del bosco dove il passaggio e' gia' fatto di odori e non piu' di luce, gia' altro il codice, un po' piu' intimo, dove il muschio e la corteccia si combinano all'infinito per diventare la nostra forma d'affezione al bosco.

   A distanza di anni sono curioso di vedere se i cinque movimenti per orchestra d'archi op. 5 mi porteranno in un luogo ignoto o nel bosco che ho conosciuto. Le amicizie poi sono in viaggio anche loro e compaiono sempre tra le note.

Bruno Taut .165

Qualche tempo dopo verrano altri disegni tratteggiati perche' il margine si sara' appreso a guardarlo con la forma di una linea aperta, come nel passaggio da una faccia all'altra di un cristallo.

   Ritrovo i cristalli di Taut in Gabetti e Isola e, con essi, la linea che non vuole e forse non saprebbe chiudersi. Che bravi, a distanza di tempo hanno comunicato alle loro forme la stessa fiducia... l'uno a rappresentarla perche' ancora tanto lontana e gli altri, pure, a rappresentarla perche' ancora tanto lontana e forse ancora di piu'... quel che importa e' la fiducia, sempre la stessa e trasparente, fatta di facce continue che da ovunque le guardi mostrano cio' che sta oltre illuminandolo di una luce piu' chiara.

   Una fiducia per la quale le linee tratteggiate non fanno in tempo a diventare siepi perche' sara' l'uso che le persone faranno di esse a renderle margini invisibili di una comunicazione tra le case gia' simile ad una comunicazione tra le facce continue di una stessa Liberta'-cristallo.

   E poi, vedere le case popolari riempirsi di verde, negli anni, che bello: un arco di case che accoglie un parco, la' dove e' concavo e che, dove e' convesso, irradia nel territorio della Germania i raggi luminosi dei blocchi di case... a terra si cammina nel verde e dall'alto - lo stesso alto in cui il disegnare nasce e da cui il disegnare vede - si guarda ad un sole che illumina.

   ... Come facevano a farsi guidare dalle forme caricandole di un significato cosi' tenace, senza timore? Una fusione tra prassi e incanto che rende immaginifica la piu' razionale delle forme: il blocchetto della casa popolare? Questo mi affascinera' sempre di Taut e degli altri suoi compagni di viaggio.

   Taut era di un altro mondo. Per comunicare cose non ancora comprensibili poteva solo affidarle al peso del mattone per poter custodire la loro natura aerea senza disperderla. Quel mattone irraggia e dura e suggerisce i possibili di quel maestro.

"garden me" / A writing about a wished frontier for the natural gardening

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Ecological Planting Design

Ecological Planting Design

Drifts / Fillers (Matrix) / Natural Dispersion / Intermingling with accents/ Successional Planting / Self seeding
What do these words mean? Some principles of ecological planting design. (from the book: "A New Naturalism" by C. Heatherington, J. Sargeant, Packard Publishing, Chichester)
Selection of the right plants for the specific site.
Real structural plants marked down into the Planting Plan. The other plants put randomly into the matrix: No. of plants per msq of the grid, randomly intermingling (even tall plants). Succession through the year.
Complete perennial weed control.
High planting density. Close planting allows the plants to quickly form a covering to shade out weeds.
Use perennials and grasses creating planting specifications that can be placed almost randomly.
Matrix: layers (successional planting for seasonal interest) of vegetation that make up un intermingling (random-scattering) planting scheme: below the surface, the mat forming plants happy in semi-shade, and the layer of sun-loving perennials.
Plants are placed completely randomly: planting individual plants, groups of two, or grouping plants to give the impression of their having dispersed naturally. Even more with the use of individual emergent plants (singletons) that do not self-seed, dispersed through the planting.
An intricate matrix of small plants underscores simple combinations of larger perennials placed randomly in twos or threes giving the illusion of having seeded from a larger group.
The dispersion effect is maintained and enhanced by the natural rhythm of the grasses that give consistency to the design. They flow round the garden while the taller perennials form visual anchors.
Allow self-seeding (dynamism) using a competitive static plant to prevent self-seeders from taking over: Aruncus to control self-seeding Angelica.
Sustainable plant communities based on selection (plants chosen for their suitability to the soil conditions and matched for their competitiveness) and proportions (balance ephemeral plants with static forms and combinations such as clumpforming perennials that do not need dividing: 20% ephemeral, self-seeding plants, 80% static plants) of the different species, dependent on their flowering season (a smaller numbers of early-flowering perennials, from woodland edges, which will emerge to give a carpet of green in the spring and will be happy in semi-shade later in the year, followed by a larger proportion of the taller-growing perennials which keep their form and seed-heads into the autumn and the winter).
Year-round interest and a naturalistic intermingling of plant forms.
Ecological compatibility in terms of plants suitability to the site and plants competitive ability to mach each other.
Working with seed mixes and randomly planted mixtures.
Perennials laid out in clumps and Stipa tenuissima dotted in the gaps. Over the time the grass forms drifts around the more static perennials and shrublike planting while the verbascum and kniphofia disperse naturally throughout the steppe.
Accents: Select strong, long lasting vertical forms with a good winter seed-heads. Select plants that will not self-seed, unless a natural dispersion model is required.
Planes: if designing a monoculture or with a limited palette, more competitive plants may be selected to prevent seeding of other plants into the group.
Drifts: to create drifts of naturalistic planting that are static in their shape over time use not-naturalizing, not self-seeding, not running plants.
Create naturalistic blocks for the seeding plants to drift around. For the static forms select plants that do not allow the ephemerals to seed into them.
Blocks: use not-naturalizing species, in high densities, in large groups.
Select compatible plants of similar competitiveness to allow for high-density planting (to enable planting at high density in small gardens).
Achieve rhythm by repeating colours and forms over a large-scale planting.